2.1.11

Η ΔΙΕΘΝΗΣ ΤΩΝ ΑΝΑΡΧΙΚΩΝ


STANISLAO ALBERICI GIANNINI


L'INTERNAZIONALE ANARCHICA

Su leviamo alta la fronte
o curvati dal lavoro
già sul culmine del monte
splende il sol dell'avvenir.
Splende il sol dell'avvenir.

I superbi eroi dell'oro
i pastori d'ogni greggia
sia nel tempio o nella reggia
fa quell'astro impallidir.

Pace pace al tugurio del povero
guerra guerra ai palagi e alle chiese
non sia scampo all'odiato borghese
che alla fame agli stracci insultò.

I signori ci han rubato
il sudor dei nostri padri
le sorelle ci han stuprato
ogni gioia ci rapir.
ogni gioia ci rapir.

Ma un sol grido: morte ai ladri
sia dal campo all'officina
non più leggi di rapina
non più l'onta del servir.

Pace pace al tugurio del povero
guerra guerra ai palagi e alle chiese
non sia scampo all'odiato borghese
che alla fame agli stracci insultò.

Sotto vel di patrio amore
gittan l'odio tra fratelli
ma dovunque è un oppressore
un fratello oppresso sta.
un fratello oppresso sta.

Nostro è il mondo e di novelli
a noi sacri un patto adduce
e quel patto e vita e luce
fratellanza e libertà.

Pace pace al tugurio del povero
guerra guerra ai palagi e alle chiese
non sia scampo all'odiato borghese
che alla fame agli stracci insultò.

O giustizia nostra speme
il tuo regno affretta affretta
è da secoli che geme
la percossa umanità.
la percossa umanità.

Ma nel dì della vendetta
questa plebe ognor tradita
come belva inferocita
da ogni lato insorgerà.

Pace pace al tugurio del povero
guerra guerra ai palagi e alle chiese
non sia scampo all'odiato borghese
che alla fame agli stracci insultò.


Ποίημα του 1874.
Πρωτότυπος τίτλος: Inno dell'internazionale [Inno della pace]


Πηγή: Giuseppe Vettori, Canzoni italiane di protesta 1794 - 1974, Roma, Newton Compton, 1975.
Πληροφορίες:Il brano risale al 1874-75, anni in cui in varie regioni d'Italia si svilupparono moti indipendentisti e anticlericali. Pier Carlo Masini ha potuto risalire alla genesi dell’inno: al congresso di Mirandola-Bologna della Federazione Italiana dell’Internazionale (15-18 marzo 1873), Tito Zanardelli chiese “un inno del Lavoro, una Marsigliese del Proletariato sublime per musica, concetto e poetica forma, che ravvivi il fuoco dell’entusiasmo nei combattenti della grande lotta, distragga, lenisca per oggi l’operaio nelle sue fatiche, domani lo accompagni di vittoria in vittoria.” Il brano è stato scritto da Stanislao Alberici Giannini sull'aria della Marsigliese e pubblicato per la prima volta sul numero 10 del "Bollettino del movimento sociale" del 1877. Un foglio volante su cui è riportato anche il nome dell'autore è conservato nell'incartamento del processo del 1879 contro 18 internazionalisti imolesi, come capo d'accusa.

1 σχόλιο:

Φυρί-φυρί είπε...

Καλή Χρονιά. Πολλές ευχές για καλή υγεία, δημιουργικότητα και αποτελεσματικές δραστηριότητες.